Sono trascorsi venti anni, papà. Un tempo lunghissimo che non riesco comunque a percepire.
Come vivere la perdita di un figlio condividendo pensieri sensazioni rabbia emozioni e ricordi tra terra e cielo
Sono trascorsi venti anni, papà. Un tempo lunghissimo che non riesco comunque a percepire.
Tanti ne sono trascorsi, papà, da quel 21 maggio 2004. La mia prima grande perdita, lacerante.
Caro papà, lo so che da trenta mesi mi rivolgo a te con una frequenza diversa. Ma capirai, che la mia disperazione si è spostata irreversibilmente, su mio figlio, tuo nipote.
Sedici anni oggi, il mio primo terremoto affettivo. Mio papà, dieci mesi e un cancro, a prepararmi alla fine, che poi alla fine mai si è preparati.
Sei novembre: il mio triplete. Il compleanno del mio papà, l’onomastico di Emiliano e l’onomastico di Leonardo. Incredibile congiunzione, a intrecciare ricorrenze che mi strappano il cuore.