La tua mancanza si sente, e in questo periodo ancora di più. Mi manca la tua voglia di vivere il Natale, fertilizzante per me.
Ho sempre amato questo momento dell’anno, e sorridevo tutto l’anno alle richieste tue e di tuo fratello, rimandate allegramente al “chiedete a Babbo Natale”.
Sarà come sempre albero e presepe, rigorosamente quest’ultimo da me inventato con materiale di riciclo. Pensando a quando mi vedevi tornare bambina mentre armeggiavo tra scatole di cartone e colla vinilica, e ti stupivi per come ero felice.
Vero, la mia felicità è sempre stata nelle piccole cose, come nel sonetto di Trilussa.
“C’è un’ape che se posa su un bottone de rosa, lo succhia e se ne va… Tutto sommato la felicità è una piccola cosa”.
La mia felicità era guardarvi crescere, ora la mia felicità sarà sempre a metà.
È come quell’ape, ma con un’ala spezzata.
Impossibile volare, ma si sopravvive, comunque.
Anche nei ricordi di un passato che non può tornare e non può essere cambiato.
Ynwa vita mia
I ricordi sono la sola possibilità che abbiamo per tenere con noi chi fisicamente non c’è più. Ma a pensarci bene, ci muoviamo ricordando i primi passi, replichiamo ogni gesto, ogni parola grazie a ricordi che abbiamo fatto nostri da sempre. Il cuore poi, quello delle emozioni, è il primo a ricordare e a ricordarci persone e momenti che hanno costruito la nostra vita. Allora più ricordiamo e più viviamo, e con i nostri ricordi resta viva ogni cosa, restano vive le persone che amiamo, perché i ricordi fanno il presente e aiutano il domani, a piccoli passi, a piccole cose.❤️