L’anno che verrà

Sta finendo, vita mia. Questo maledetto anno duemiladiciotto sta finendo. Inutile dissertare su quel che lascia, la tua assenza perpetua e un massacro di vite che restano indifese ad aspettare l’anno che verrà.

E ti assicuro, aspettare è parola fuori luogo. Sono qui, siamo qui, disarmati, senza aspettative particolari. Io, di mio, ci metto anche una buona dose di paura.

Paura di vivere un nuovo anno, senza alcuna attesa, ma soltanto cercando di imparare a vivere la mia vita con la tua evanescenza.

Cambierà il calendario appeso al muro, ma la mia vita è ormai drasticamente e irreversibilmente mutata, quel nefasto e bastardo ventisette aprile che ti ha strappato per sempre alla tua vita terrena.

Ma non ai tuoi affetti.

Questa è l’unica certezza che si sta cementando nella mia anima. Tu vivi, amore mio, in me, e in tuo fratello. Che sottilmente ti cerca e ti trova in ogni angolo, e inizia a raccontarti a me, con leggerezza, ad aver paura di rompere un ingranaggio che comunque si è già inceppato.

Ma che insieme cercheremo di oliare. A rimettere in moto un futuro che è tutto da riscrivere e che appare sempre effimero.

Perché, se anche prima sapevamo che la vita è un soffio, ora purtroppo ne abbiamo la certezza, pagata in modo troppo caro e senza sconti sulla nostra pelle, e nella nostra anima.

Perciò, io non mi sto preparando all’anno che verrà. Sarà solo cambiare un numero, a datare altri trecentosessantacinque giorni da vivere, che dovrò inventarmi, giocoforza.

Vivendoti tra terra e cielo.

Una risposta a “L’anno che verrà”

  1. Vorrei poterti dire addio 2018.
    Come a tutti quegli anni che senza farsi notare hanno fatto la mia vita.
    Questo non sarà, anno funesto.
    Ti ricorderò sempre come un anno incomprensibile, maledettamente inaspettato, ladro di tempo.
    Il tempo…..
    Tiranno o guaritore.
    Già mi ha mostrato il suo volto benevolo, ed ora più che mai aspetto di riconoscerlo in fondo alla strada dei miei giorni.
    Intanto tiranno ha rubato il mio tempo con te.
    Non ho più tempo per sorprendermi aprendo la porta, ne a vederti aprire la tua casa al mio scampanellio.
    Niente messaggi, fotografie, telefonate, compleanni, feste, preoccupazioni, progetti…. niente.
    Tempo galantuomo però a regalarci ricordi unici, intrisi di quella vita che donavi generoso, densi di un amore che non è da tutti e non tutti hanno il privilegio di conoscere.
    Allora accarezzo la mia anima con il tempo trascorso, lo ringrazio per quello che riporta alla mente e al cuore.
    Un bimbetto in età scolare ha scritto ieri per la nonna che lo ha lasciato:
    ….allora pensiamo ai bei ricordi, pk (perché) se no che abbiamo vissuto a fare insieme a lei!….
    Il tempo dei ricordi è per sempre!❤️

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