È il per sempre senza te che distrugge.
È il non poterti parlare, annusare, stringere, abbracciare, che manca.
Riemergono fotografie di te bambino, con tuo fratello, e quel tempo lontano dove si immaginava tutto, tranne un destino bastardo e inconcepibile che avrebbe distrutto per sempre il sogno della tua vita.
Altro mese andato, altra pagina di calendario strappata nella tua assenza.
A volte penso a quello che oggi potevi essere, mi piace pensarti come un papà, di quel figlio anzi figlia che a volte immaginavi con me, sottolineando sempre che avresti avuto bisogno di me, nonna a supporto.
Mi mancano quei discorsi tra noi, a disegnare un futuro che meritavamo, tutti.
Manca la nostra quotidiana condivisione, mancano i nostri silenzi pieni di noi.
Ora vivo solo del tuo silenzio
Ynwa, vita mia