Tanti ne sono trascorsi, papà, da quel 21 maggio 2004. La mia prima grande perdita, lacerante.
Il ponte dell’arcobaleno
Ad aspettarti Emi, con Odi e Ringhio.
Ricordi
Guardare una foto come questa, e disperarsi perché oggi vivi quei momenti a metà.
Verso i tre, senza te
Ho saltato l’appuntamento col ventisette dicembre. Trentadue mesi. Ribadire quello che provo quotidianamente mi sembra superfluo ormai.
Quasi Natale
Mancano ormai davvero pochi giorni, al nostro primo Natale da vivere con la tua assenza. Ci sei, lo so, sempre con me, ma mi manca, da morire, il tuo contatto, il tuo essere qui anche per me.
Calamita crudele
Ormai queste notizie mi investono, calamita crudele di tragedie infinite. Sempre ragazzi, sempre giovani, spesso, troppo spesso, nello stesso modo in cui la terra si è fatta lieve per il mio Emiliano. Andrea Cotemme, venti anni, ha lasciato questa vita nel suo letto.
Un’altra vita
Un’altra vita. Da vivere, da inventarsi, da percorrere, senza te. Dovrò farmene una ragione, vero, anche se è dura, da accettare, da masticare, da metabolizzare. Ma dovrò farlo, per me, per tuo fratello e per te.
The Day After, Tomorrow
Ti guardo nelle foto, e continuo a non ricordare. Quelle foto che ritraggono te da bambino o da adolescente, e tutto mi sembra tanto lontano da non averne quasi menzione. Come ad aver momentaneamente congelato quei momenti che invece con te ricordavamo sempre.