Le notizie di cronaca non aiutano, e riaprono tutta la drammaticità del sopravvivere a un figlio.
Manciata
Manca poco a Natale, una manciata di giorni e siamo al sesto senza te.
Avvicinandoci
Pochi giorni, e sarà il tuo quinto compleanno con la tua assenza.
Ventisei
Ferma nei miei pensieri. Ricordi taglienti che alimentano una eterna disperazione. Oggi, ventisei candeline. Una stupida data su un certificato, che io sono costretta da un destino bastardo e malefico a leggere con un’altra data vicino.
Linfa e radici
Sedici anni oggi, il mio primo terremoto affettivo. Mio papà, dieci mesi e un cancro, a prepararmi alla fine, che poi alla fine mai si è preparati.
Diciotto lune
Diciotto lune, trascorse a guardare le sue facce, a scandire il tempo della tua assenza. Cosi ho cavalcato questi diciotto mesi.
Ma non avrà lei l’ultima parola
Ho taciuto in questi giorni, annientata solo dal pensiero di altre mamme inchiodate in una vita tra terra e cielo. Pierpaolo e Stefano, a lasciare per sempre i loro affetti, in una domenica che voleva festeggiare la mamma.
Azione e Reazione
Provate a immaginare, un uomo elegantemente vestito, che ti consegna un’urna con le ceneri di tuo figlio. Ecco, la mia disperazione è racchiusa in quella assurda disposizione.
Un aiuto inaspettato
Pensare di non avere via di uscita, e di dover sprofondare, sine die, nell’angoscia più cupa e soffocante. Essere convinta di non poter chiedere aiuto, se non a me stessa, perché nessuno sarebbe stato capace di entrare nella mia disperazione e condividerla nel giusto modo.
Ventitré anni
Marco come Emiliano. Ventitré anni e lo stesso destino crudele. La notizia su varie testate internet, apparentemente fredda ma piena di tutta la sua drammaticità, mi investe come un treno in corsa fin nel profondo della mia anima già irreversibilmente ferita.