Cartoni animati

Aiutano le mie goccioline nel loro compito. Ninna nanna di cartoni animati. Può sembrare cosa assurda, a cinquantadue anni.

Forse, ma non per una mamma tra terra e cielo, che vive in un mondo sottosopra. E che gravita alla continua ricerca di chi non troverà, se non nell’anima e nei ricordi.

Una stupida scatola televisiva, a cullare le mie angosciate rimembranze, a tenermi ancorata a un periodo che fu. Maestoso, immenso, senza paragoni.

La tua infanzia, e ancora di più quella insieme a tuo fratello. Un guscio a tre, dove mamma chioccia si alimentava del vostro essere in crescendo. Da sfondo, i vostri cartoni animati.

Alcuni dei quali li trovo ancora oggi. E me ne nutro. A costruirmi un nido immaginario nel quale ninnare ancora i miei due bambini.

Cristallizzando quel tempo, bipolare nelle emozioni ma vitale per sopravvivere. Stilettate micidiali che rigano di lacrime gli occhi. Necessarie per non mollare ciò che una sorte bastarda mi ha strappato in modo infame.

Sfida continua la mia. Giocata a cogliere l’essenza di te. Che nessuno, nemmeno il vile destino che ci ha aspettato al varco potrà estirpare. Lui non sa quello che sei, che siamo stati e che continueremo a essere, vita mia.

Trascinandomi per tutta la mia esistenza, restando sempre noi. Anche in un guscio tutto nostro, a guardarci ancora i nostri cartoni animati.

Una risposta a “Cartoni animati”

  1. Cresciuto a pane e cartoni animati non è riuscito mai a disfarsi completamente di questo pezzo d’infanzia.
    Divertimento giornaliero quelle interpretazioni dei personaggi che lo appassionavano.
    Toy Story ha scandito la sua crescita e le nostre matte risate a guardarlo vestire i panni di Woody piuttosto che di Mister Potato.
    E con lo stesso coinvolgimento ha trascinato Leonardo e Arianna,
    L’uno calato in un impegnativo duello tra Buzz e Zurg nei quali si sdoppiava, l’altra presa a provare i gridolini da cow-girl di Jessie.
    Insomma ha sempre messo del suo in ognuno di noi, fin da piccolo.
    E quando lo rivedo così, sento il peso dello strappo, mi sento derubata perché quanto ancora poteva essere e non sarà….
    Però poi mi consolo non con il tempo, perderei… ma con l’essenza, quella rimane.
    Emiliano è l’essenza trasmessa nella banale quotidianità, nei gesti che rimangono nella mente e sulla pelle, la capacità inconsapevole di infilarsi nel cuore.
    Lo ha fatto con così tanta gente in così poco tempo….
    un SUPEREROE ❤️

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