Ventidue, e il mio corridoio

Ventidue mesi, che non quantifico, se non nella tua assenza. Per il resto tutto scivola, senza soluzione di continuità, e senza la minima emozionalità.

Tutto scorre, normalmente per gli altri, arrancando giorno dopo giorno per me. Che provo a guardare oltre, ma non mi riesce ancora. Come sabato scorso.

Un lungo corridoio della Asl di Civita Castellana, vuoto, deserto. Io a guardarlo, nella sua inattività, nella sua desolazione. Non mi ha creato paura né panico, solo un senso di similitudine al mio sopravvivere.

Un lungo corridoio, dove in alcuni tratti filtrava la luce, quasi a voler incoraggiare il cammino. In altri invece l’assenza anche solo di una piccola fessura, di una piccola finestra, creava una penombra surreale ma tangibile.

Intorno solo silenzio. E io a guardarlo, immobile. A cercare di capire la mia capacità di percorrerlo. Qualche passo, non so quanti, poi ancora immobile.

Come nella mia realtà. Dove centellino il percorso, fermandomi a pensare a quale senso dare a quel chiaroscuro che predomina sui pochi istanti di bagliore. Sfumature di vita difficili da cogliere. 

Mi manchi, vita mia. Tutto il resto, è un lungo corridoio 

Una risposta a “Ventidue, e il mio corridoio”

  1. Civita di Bagnoregio.
    Una promessa mai compiuta e che mai si compirà, con Emiliano che mi chiedeva fiato per raggiungerla e poter passare un giorno insieme…..
    C’è un ponte lungo, da fare a piedi faticosamente. Ma quando si arriva il paese è bello da pensare che ne è valsa la pena.
    Ci vivono pochissime persone, è un paese che muore.
    Eppure richiama tanta gente che vuole assaporarne l’anima.
    Prima o poi attraverserò quel ponte….
    Una meta difficile da raggiungere, un luogo difficile da vivere ma che è capace ancora di donare bellezza.
    Emiliano come sempre ci parla❤️

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