Accorgersi di quante cose sono accadute vivendo la tua assenza, forse è questo ciò che più mi distrugge.
Si continua nella quotidianità schiacciata dal tuo vuoto materiale, coinvolgendoti in discorsi nel nulla, aspettando una tua risposta.
Non conosco altra difesa se non la mia rabbia.
Rabbia per ciò che poteva essere e non sarà. Rabbia per te pieno di vita e di sogni, dissolti in un nanosecondo per mano di un destino bastardo.
E questo me lo porto dietro sempre e ovunque, a rendere perpetuo questo mio essere.
Non può rimodularsi, non può affievolirsi, non può alleggerirsi se tutto questo tocca un figlio.
E oggi penso che, se vengo da te lascio solo tuo fratello, e se rimango qui lascio solo te.
Divisa a metà, mamma tra terra e cielo.
Cercando un contatto tra questi due mondi, che trovo solo nella sofferenza del mio cuore.
YNWA, vita mia