Eccolo, un nuovo anno da vivere. O da sopravvivere. Ne è passato uno intero, 365 giorni pari pari, primo gennaio trentuno dicembre, senza te.
Venti
Buon Natale
Solamente, buon Natale.
È già di nuovo Natale
È di nuovo Natale. Il nostro secondo con la tua assenza. Sempre più pesante, nella stupida convinzione potesse alleggerirsi il dolore.
Il secondo Natale
Quasi ci siamo. Eccolo di nuovo. Il secondo Natale sta per arrivare, e io dovrò nuovamente rielaborare la visione del mio scalcinato insieme, mettendo a fuoco una realtà sconquassata.
Diciannove
Sono i mesi trascorsi senza te, a guardare il tempo scorrere indifferente al tuo vuoto. Diciannove sono i fogli strappati dal mio lunario perpetuo.
Sei novembre
Alchimia di coincidenze che si fondono, ignorando l’una l’esistenza dell’altra. Sei novembre.
Diciotto lune
Diciotto lune, trascorse a guardare le sue facce, a scandire il tempo della tua assenza. Cosi ho cavalcato questi diciotto mesi.
Un quarto di secolo
Un quarto di secolo. I tuoi primi venticinque anni. È pesante, vita mia. Tanto, troppo. Il secondo compleanno a festeggiare la tua assenza.
XVII = VIXI
VIXI. Ho vissuto. E tu lo hai fatto vita mia. Quasi a presagire la limitata possibilità a te concessa, assaporando visceralmente ogni istante della tua esistenza.