È sempre lei, la consapevolezza del tuo non essere qui con me, che mi ha investito in pieno come un treno in corsa, senza fermate. La consapevolezza, questa infame realtà con la quale ho iniziato a fare i conti. E, al momento, sembra stia vincendo lei.
Quota cento
Quota cento; sono i miei giorni, oggi, vissuti senza te. Siamo passati già ai numeri a tre cifre, non voglio pensare a come ci sono arrivata, trascinandomi in una quotidianità che non è più mia.
Ricordi, Rabbia e Razionalità
Le tre “R” che mi stanno distruggendo. Ricordi: sono ancora troppo emotivamente fragile, per viverli. La tua infanzia sembra ancora chiusa nel cassetto delle rimembranze, solo fulminei flashback che passano scivolando sul dolore, quasi a voler allontanare l’inizio, poiché oggi devo leggerci anche una fine, un epilogo che alla tua nascita mai avrei potuto immaginare, nessuna mamma potrebbe immaginare.
Evanescente identità
Ogni giorno che passa, mi rendo conto sempre di più che soltanto chi, come me, vive ormai tra terra e cielo per la perdita di un figlio, può usare rispetto per uno strazio così immenso.
Marciapiedi
Il dolore per mio figlio, infinito e incommensurabile, ha mascherato tutte le altre sofferenze da me patite, ma il ricordo di ogni afflizione resta, per sempre, in qualche angolo del cuore, somma matematica di un fardello che, senza possibilità di scelta, sarò costretta a ospitare per tutta la mia vita.
Tre mesi
Tre mesi. Il tempo passa, inesorabile e beffardo come sempre, fregandosene del dolore che scorre continuo e inesauribile nelle mie vene. Il tempo negato a te, alla tua vita. Il tempo negato a me, con te.
Il game over di Goof Troop
Sono trascorsi quasi tre mesi, e io sono qui, a guardarmi intorno, vuoto a perdere di tutto quello che resta della mia vita. Il cassetto dei ricordi si sta lentamente aprendo, e ne escono alcuni attimi di te bambino, la tua prima chitarra, i momenti trascorsi nella piccola cameretta che dividevi con tuo fratello, nella nostra ultima casa a Roma.
Non pensavo, ma è arrivato il momento del perché
Non pensavo, ma è arrivato. Credevo di scamparla, di non cadere nella trappola, presunzione vana la mia. Ero convinta non servisse a nulla e perciò lo avevo accantonato, nella ambizione di esserci riuscita, di averlo vinto, di averlo sconfitto a priori. Ero irrazionalmente convinta di poter usare tutta la mia razionalità, per poterlo annientare sul nascere e scrollarlo dai miei pensieri.
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Un giorno qualunque
Un giorno qualunque la routine interrotta da uno scambio WhatsApp tra zia e nipote. Una promessa che non possiamo più mantenere.
Si, viaggiare
Guido io o guidi tu? Quanti viaggi abbiamo fatto insieme? Ho perso il conto. Fra le tante trasferte lavorative e quei pochi (purtroppo) spostamenti di piacere siamo stati chissà quante ore in macchina.