È inevitabile pensare alla quotidianità se tu fossi qui.
Diciotto anni
Tanti ne sono trascorsi, papà, da quel 21 maggio 2004. La mia prima grande perdita, lacerante.
Ventisette
Tante sarebbero state le candeline da spengere oggi, se un maledetto destino non avesse deciso di toglierti questa opportunità.
Ricordi
Guardare una foto come questa, e disperarsi perché oggi vivi quei momenti a metà.
Vita strappata alla vita
Un’altra vita strappata alla vita. A lasciare tutti immobili e indifesi. Eternamente in bilico tra ciò che poteva e doveva essere, e ciò che sarà mai più.
Sarai sempre sul campo di calcio
Domani, vita mia, il campo di calcio di Vallerano verrà dedicato a te, esattamente un anno dopo quel maledetto ventisette aprile.
È quasi uno di tutto
Ci siamo quasi, vita mia. Quell’uno di tutto che ho sempre invocato, sciocca temporalità che serve a nulla se non a dare un termine a un vuoto incolmabile, sta per concretizzarsi.
Pensieri
Sempre gli stessi, ormai da più di tre mesi. Pensieri, che si rincorrono, giostra inarrestabile nella mia mente ormai screditata dalla tua assenza. I giorni trascorrono invariabilmente, fotocopia di una esistenza recisa.