Trentatrè

Tutto cambia, ma tutto resta uguale. Mutano tempi, luoghi, situazioni, ma tutto rimane fermo a una sofferenza che non ha variazioni di sorta.

Non può cambiare una disperazione così lancinante, è una croce che sempre porterò sulle spalle.

Perché si metabolizzano prima o poi tutte le dipartite, ma non quella di un figlio per una mamma. Nulla può consolarti, per una angoscia innaturale.

Ferita perpetua nel cuore. Stillicidio che non ti abbandonerà, mai.

Restano i ricordi, che fanno male da togliere il respiro,  a rigare il volto di lacrime. Come una foto tra le dita, immobile a ricordarti ciò che è stato, e mai più sarà.

Mi abituerò al fatto che mi manchi, ma mai mi abituerò alla tua mancanza.

Ynwa vita mia.

 

Una risposta a “Trentatrè”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *