Parole ormai perse

Venerdì scorso, tuo fratello che mi scrive “sta vita lascia sempre più senza parole”.

Marco, nella sua mente il ricordo del suo amico, del suo compagno di squadra nel Vi.Va. calcio, che a ventiquattro anni ha lasciato questa vita per sempre.

Lo leggo agitato, deluso, straziato, nel baratro di un destino bastardo che da cinque anni e tre mesi ci soffoca a toglierci il respiro.

Marco, conoscevi tutti della squadra di tuo fratello, e tuo fratello è un fiume nel ricordarlo, tra rabbia e rancore.

Mi sottolinea l’età, a quadrarla con la tua, e con la sua.

Per me un fiume di pensieri annebbiati, tra terra e cielo.

Nella tragicità di tutto questo, spero solo vi siate già ritrovati nel vostro mondo, immaginandovi a parlare di calcio e a giocare a pallone.

Sciocca riflessione, ma è l’unica minuscola copertina utile a scaldare il grande freddo della tua assenza.

Ynwa vita mia

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