Le notizie di cronaca non aiutano, e riaprono tutta la drammaticità del sopravvivere a un figlio.
Ventinove
Ventinove.
Parole ormai perse
Venerdì scorso, tuo fratello che mi scrive “sta vita lascia sempre più senza parole”.
Quarto Natale
Si avvicina il quarto Natale da vivere con la tua assenza. Quest’anno, mi sta scivolando addosso.
Per me saranno lacrime Liverpool
Seconda finale di Champions League senza te. E seconda finale col tuo Liverpool protagonista. Il risultato che uscirà vedrà, inevitabilmente, lacrime per me.
È quasi uno di tutto
Ci siamo quasi, vita mia. Quell’uno di tutto che ho sempre invocato, sciocca temporalità che serve a nulla se non a dare un termine a un vuoto incolmabile, sta per concretizzarsi.
Dieci
La tua ironia sempre pronta, da eterno pagliaccio, avrebbe dette “er Capitano”. Per me oggi, dieci sono i mesi vissuti con la tua assenza.
La nostra prima commemorazione dei morti
La nostra prima commemorazione dei morti, divisi tra terra e cielo. Inutile ripetere che mai avrei pensato di trovarmi io, a dover vivere questo giorno, a immaginarti qui con me, e a piangere ancora più lacrime, se fosse possibile.
What’s My Destiny DrangonBall
Fantazoo, per noi solo Alvaro e Camilla, il bue dalla parlata romanesca e la tartaruga toscanaccia fino al midollo. E ancora la Pimpa, cagnolina bianca a pois rossi, Topolino, fumetto che divoravi. Poi, su tutti, DragonBall… What’s My Destiny DrangonBall.
Ventitré anni
Marco come Emiliano. Ventitré anni e lo stesso destino crudele. La notizia su varie testate internet, apparentemente fredda ma piena di tutta la sua drammaticità, mi investe come un treno in corsa fin nel profondo della mia anima già irreversibilmente ferita.