Venerdì scorso, tuo fratello che mi scrive “sta vita lascia sempre più senza parole”.
quattro anni e quattro mesi
È inevitabile pensare alla quotidianità se tu fossi qui.
You’ll Never Walk Alone
Un altro mese se ne va, riempito come sempre della tua assenza. Un prima e un dopo segnato dallo spartiacque di quel maledetto giorno.
Diciotto anni
Tanti ne sono trascorsi, papà, da quel 21 maggio 2004. La mia prima grande perdita, lacerante.
Tempo
Tempo che passa, con la tua assenza a dargli un senso. Metronomo di una vita scandita a guardare un vuoto che mai si colmerà.
Oltre
È come sulla vetta di una montagna. Giri lo sguardo per vedere cosa ti circonda, ma resti immobile con le gambe inchiodate a un infinito che non ti appartiene.
Stessa nenia
Sono ferma, immobile, inchiodata alla tua assenza. Ripeto ormai sempre la stessa nenia.
Tre
Tre anni. E una chiave di lettura cambiata, per una vita segnata da un destino bastardo.
Ricordi
Guardare una foto come questa, e disperarsi perché oggi vivi quei momenti a metà.
Verso i tre, senza te
Ho saltato l’appuntamento col ventisette dicembre. Trentadue mesi. Ribadire quello che provo quotidianamente mi sembra superfluo ormai.