La tua assenza

É passato il tuo compleanno, siamo a cinque anni e sei mesi, e io sono sempre qui, chiusa nella tua assenza.

La mia solitudine dell’anima non è palpabile, ma soffoca.

Ha cambiato il mio tratto, il mio modo di essere, il mio modo di guardare il mondo.

Come uno tsunami ha distrutto tutto, e ricostruire è pesantemente doloroso, realmente impensabile.

È come un giardino diviso a metà. La parte che cerco di coltivare, per tuo fratello, contrapposta a uno spazio pieno solo della tua assenza.

In mezzo io, divisa a metà tra ciò che è e ciò che è stato, e mai più sarà.

Non vado oltre l’attimo che vivo, faticando a immaginare anche solo il giorno dopo.

In fondo, chi si scotta con l’acqua calda ha paura anche di quella fredda.

Ed è per questo che, forse, schermo tutto a sopravvivere senza domani.

Per non illudermi, non più, di un futuro che a noi è stato negato, in un nanosecondo, da un bastardo destino.

Ynwa, vita mia

Una risposta a “La tua assenza”

  1. Il tempo, facciamo sempre i conti col tempo. Mi piaceva immaginare il futuro, il “quando sarò….”. Poi però qualcosa si è inceppato e le lancette non hanno rispettato più il loro moto regolare, perché altre lancette hanno smesso di girare, e allora non capisci più bene quale sia il tempo giusto. A volte hanno rallentato così tanto da sembrare ferme, ma poi, faticosamente hanno ripreso a girare. Il fatto è che non riacchiappi più la sincronia iniziale, ti senti sempre indietro…. o forse sei proprio indietro. Perché quell’indietro non lo vuoi lasciare. Così rallenti per non arrivare troppo presto oltre il ricordo. Ma penso che noi non parliamo di ricordi, e quindi non si va oltre, si sta insieme per sempre.❤️

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