XVII = VIXI

VIXI. Ho vissuto. E tu lo hai fatto vita mia. Quasi a presagire la limitata possibilità a te concessa, assaporando visceralmente ogni istante della tua esistenza.

Riempiendo i tuoi momenti di ogni significato, vivendoli per tutto, e per il loro contrario. A non voler lasciare nulla al caso, imponendoti su ogni attimo.

E lo hai fatto, imprimendolo a fuoco nei ricordi. Questo insegnamento, a cavalcare ogni battito di ciglia, era e resterà per sempre la tua più grande dote.

Velenosa eredità che mi è toccata, senza alcuna possibilità di scelta. Perché ti vedo nella tua pienezza, confortandomi di come hai azzannato ogni tuo respiro.

Ma struggendomi nella consapevolezza che la tua vita avrebbe potuto continuare elevata alla massima potenza. E questo ti è stato negato.

Ecco, la rabbia si alimenta sempre più da questa negazione al tuo vivere, che era tuo ma trascinava e coinvolgeva tutti i tuoi affetti. In una quotidiana carica emotiva, che rimorchiava chiunque, contaminazione alla quale ci si doveva solo arrendere.

Perché contagiavi ogni essere che inciampava nella tua persona. E oggi hai lasciato un vuoto, che è lì e mai si riempirà.

Potrò imparare a girarci intorno, a sfiorarlo e a guardarlo. Forse anche a ballarci sopra. Ma lui sarà sempre lì, stilettata al cuore incessante, in una vita che è tutta da reinventare.

A ribadire ciò che poteva essere, e mai sarà.

Mi manchi vita mia.

Una risposta a “XVII = VIXI”

  1. In questi giorni una madre che frequento racconta di suo figlio tossicodipendente. Ha preso a casa sua la nuora e i tre nipoti pur di sottrarli all’inferno domestico in cui la loro casa si era ormai trasformata. Non credo che lei avesse immaginato mai tutto questo mentre suo figlio si sposava, o quando nascevano i tre bellissimi nipoti. Questo per dire che non sappiamo quello che diverranno le nostre vite, quale via prenderà la nostra storia. Così come non potevamo sapere o immaginare che quella di Emi sarebbe stata così breve.
    Ma possiamo riempire il vuoto che lascia….. di lui, dei nostri ricordi insieme, delle testimonianze che chi lo ha conosciuto racconta.
    Alcune madri non possono neanche farlo…..trovano disperazione, pianto, figli che non riconoscono.
    È vero che ognuno vive il suo dolore, ma anche le proprie gioie, e di queste si riempie l’anima nei momenti di buio.
    Riempiti l’anima, anche se ancora fa male, che Emi di luce ne ha lasciata tanta, e continua a farlo.❤️

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