Eccolo, il mio sfogo, o una piccola parte di quello che vorrebbe essere, su ciò che dal ventisette aprile sto patendo. Forse è arrivato il momento di gettare tutta la rabbia che ho in questo spazio virtuale, dandogli così anche il giusto significato.
La tua voce
Mi sembra di non ricordarla. La tua voce, quella che ogni giorno accompagnava la mia quotidianità. Mi appare già lontana, quasi a non sentirne l’intensità, a rammentarne i toni. E allora, facendomi male, la vado a cercare.
Cicatrice
Quella che ho sempre amato, cicatrice che ha dato la vita, a te prima, e a tuo fratello poi. La sola, che una mamma dovrebbe sopportare.
Giostra crudele
Da:”emilianomorelli”>emilianomorelli — Emiliano Morelli [mailto:<a “mailto:emilianomorelli”>emilianomorelli]
Inviato a:mailto:vasodipupettamamma
mercoledì 11 ottobre 2017 01:55
Oggetto: Leonardo su Facebook.
Mi stavo per commuovere, è la prima volta che “in pubblico” fa così, davvero ️❤
Buon compleanno vita mia
Ci siamo, doveva arrivare ed è arrivato. Il tuo primo compleanno vissuto con la tua assenza, senza te. Ho bisogno di nuovo di una bolla, che mi permetta di affrontare questo giorno.
Avvicinandoci
Avvicinandoci, tutto diventa ancora più difficile da vivere. È un countdown, un conto alla rovescia farcito, impregnato di singhiozzi e di lacrime libere che scendono, senza mio valido comando.
Autunno
È arrivato. L’autunno è arrivato. Lo amavamo tanto io e te. Nell’attesa dell’inverno, godevamo dei colori che questa stagione riesce a regalare. Spero mi aiuti a ritrovarti, dissennato desiderio.
Emiliano, un figlio, un nipote
Questo è un post di mia sorella, pubblicato sul suo profilo Facebook. Dedicato a Emiliano, suo nipote, mio figlio. Lei sua zia, io sua mamma, unico comun denominatore: Emiliano.
Inutile ogni sorta di difesa
Inutile ogni sorta di difesa, o di strategia. Si rimane immobili, storditi da un dolore che non ha eguali, a cercare di riordinare una distruzione che non ha paragoni, nemmeno con il caos cosmico primordiale.
Cinquina
Due i significati di questa parola, che mi calzano, oggi, come un vestito a pelle. Cinquina, cinque cose uguali come i cinque mesi vissuti in fotocopia da qual maledetto ventisette aprile. E cinquina come schiaffo, il manrovescio che un destino scorretto e disonesto ha impresso nella nostra vita, marchiandone a fuoco la sua impronta.